INSTALLAZIONE E CONFIGURAZIONE DI UNA MACCHINA VIRTUALE SU VIRTUALBOX
Come forse vi siete accorti, è dal 2011 che non scrivo le mie avventure e disavventure informatiche. Per dirla tutta ho
quasi smesso di scrivere qualunque cosa.
Dal dicembre 2015 ho un computer diverso da quello che avevo prima. Il disco interno è ancora lo stesso, un hard disk
di circa 300 GB suddiviso in 4 partizioni: una da 120 GB per Linux, una da 178 GB per Windows e altre 2 secondarie di
pochi MB. Al posto di Ubuntu ho installato il sistema operativo “Linux Mint” e, invece di Windows XP, già in precedenza
sostituito da Windows 7, ora ho Windows 10 che la Microsoft ha aggiornato molte volte, senza mai avvertirmi.
Anche VirtualBox, nel mio computer, si è evoluto e, per circa un mese, ho avuto la versione 6.0.22. Non è l’ultima ma
prima di cambiarla avrei voluto aspettare tempi migliori. Diciamo che i tempi “migliori” sono già arrivati. Qualcosa mi
ha convinto che fosse meglio affrettarmi. Così ora ho la versione 6.1.12 che in questi giorni di agosto è la più recente.
VirtualBox è un virtualizzatore, ovvero un generatore e gestore di “macchine virtuali”. Ciò vuol dire che sul Sistema
Operativo aperto all’avvio del computer (che, insieme al software applicativo e all'hardware centrale e periferico, è la
macchina reale) possono essere simulati uno o più altri Sistemi Operativi con il loro software e i dispositivi necessari.
In realtà l’hardware utilizzato da una macchina virtuale è, interamente o in parte, quello della macchina reale, finché
l'utente non apre la macchina virtuale ancora chiusa o ne attiva una già aperta. Mentre l'utente sta usando la macchina reale
con tutti i suoi componenti, niente può essere usato della macchina virtuale. Ciò vale anche al contrario: quando la macchina
virtuale viene messa in grado di utilizzare gli stessi componenti, la macchina reale non può essere usata, finché l’utente
non ne riprende il controllo.
Per fare un esempio, quando si avvia VirtualBox e poi una "macchina virtuale" (che nel mio caso, se tutto va bene sarà
Windows XP), tutti i dispositivi vengono gestiti ancora da Windows 10, perciò una chiavetta inserita in queste condizioni
si vede da Windows 10 e non da Windows XP.
Se, con la macchina virtuale già aperta, si preme per la prima volta il tasto Ctrl di destra (detto anche tasto Host),
non succede niente, ma alla seconda pressione appare un messaggio esplicativo con un pulsante ‘cattura’ che rende
disponibili il mouse, la tastiera, la stampante, lo scanner e altre periferiche. A questo punto, se si inserisce una
chiavetta, questa si vede da Windows XP e non più da Windows 10.
Nel linguaggio della Oracle (la società che produce e cura gli aggiornamenti di VirtualBox), il sistema operativo in cui è
installato il “virtualizzatore” viene chiamato anche “Host” (ospitante); il sistema virtualizzato, cioè installato sul
virtualizzatore, è definito anche “Guest” (ospitato).
Per completezza devo precisare che, nelle versioni più recenti di VirtualBox, il mouse passa dall’Host al Guest o viceversa
ogni volta che il cursore del mouse viene spostato sulle parti dello schermo appartenenti all'uno o all'altro.
ATTENZIONE: nessuna macchina virtuale viene aperta se prima non è stata impostata l’opzione di “abilitazione alla
virtualizzazione” nel BIOS. Sembra però che, in versioni del VirtualBox precedenti alla 6.1.12, le macchine virtuali a 32
bit si aprano anche se non si imposta l’opzione di abilitazione.
Ma ora scendiamo nei dettagli. Qui si ipotizza la scelta di installare il VirtualBox 6.1.12 su Windows 10, che in seguito
chiamerò Host, e di installare su VirtualBox il sistema operativo Windows XP, che in seguito chiamerò Guest.
ATTENZIONE: con un clic le immagini che vedrete appariranno ingrandite in una nuova
finestra che si chiuderà con un secondo clic.
Ecco tutto quello che si deve fare per l'istallazione e la configurazione della macchina virtuale:
1) Dal sito https://www.virtualbox.org/ si deve scaricare l’installatore “VirtualBox-6.1.12-139181-Win.exe” da installare
sull’Host
2) Dallo stesso sito si deve scaricare l’Extension Pack “Oracle_VM_VirtualBox_Extension_Pack-6.1.12.vbox-extpack” da
installare sullo stesso Host
3) Dopo queste due installazioni bisogna aprire VirtualBox e, come si vede nella figura qui sotto, nella finestra appaiono
due colonne. Nella prima, più stretta, ci sono i comandi ‘File’, ‘Macchina’ e ‘Aiuto’, una riga con la scritta ‘Strumenti’
colorata di blu perché selezionata (l’unica se il VirtualBox non avesse alcuna macchina virtuale), e una riga bianca
dedicata ad una macchina virtuale già esistente. Nella seconda colonna ci sono 5 icone. Per generare una nuova macchina
virtuale bisogna selezionare o lasciare selezionata la riga degli strumenti e usare l’icona tonda di colore azzurro.
L’immagine qui sotto mostra come l’utente ha iniziato a generare la nuova macchina virtuale come Windows XP a 32 bit col
nome ‘winXPpro’.
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Nome e sistema operativo |
4) Qui sotto si vede che l’utente ha destinato alla macchina virtuale uma memoria RAM di 1114 MB.
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Dimensione della memoria |
5) Qui l’utente ha deciso di generare subito un hard disck da un massimo di 10 GB.
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Disco fisso |
6) Qui l’utente ha deciso di accettare il consiglio di usare un file di tipo VDI che conterrà i dati dell’hard disk virtuale.
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Tipo di file del disco fisso |
7) Qui si decide che il file del disco fisso sarà allocato dinamicamente, cioè crescerà man mano che si aggiungeranno nuovi
dati. Tra questi, i primi saranno quelli del sistema operativo che verrà installato.
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Archiviazione su disco fisso fisico |
8) Da questo momento l’utente continua con le impostazioni che appaiono usando il comando ‘Macchina / Impostazioni’,
Ma si può operare anche nelle impostazioni che appaiono già aperete. Nell’immagine
successiva si vede che l’utente ha deciso, in contrasto con quanto aveva stabilito al punto 5, di limitare l'archiiviazione
dei dati nel disco fisso a 15,43 GB.
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Posizione file e dimensione |
9) Nell’immagine successiva si vede che l’utente ha deciso quale sarà l’ordine di boot nel Bios della macchina virtuale,
che non ci sarà un floppy disk e non sarà possibile prevedere un avvio da rete.
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Impostazione Sistema - Ordine di boot |
10) La ‘paginazione nidificata’ viene disabilitata.
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Impostazione Sistema - Abilitazione o disabilitazione di paginazione nidificata |
11) Qui l’utente ha inserito in un disco ottico virtuale l’immagine ISO del sistema operativo (Windows XP) che intende
installare in VirtualBox.
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Impostazione Sistema - Scelta di una immagine ISO o di un disco fisico |
12) L’utente lascia inalterata la scheda di rete NAT (Network Address Translation) che non ha bisogno di essere configurata.
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Impostazione Rete |
13) L’immagine qui sotto mostra che l’utente non inserisce porte seriali: evidentemente non ne ha bisogno per la stampante
o per uno scanner o per un modem, periferiche che oggi di solito sono collegate a porte USB.
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Impostazione Porte seriali |
14) A questo punto l’utente ha trascurato le porte USB e ha deciso di occuparsi di una ‘cartella condivisa’ che serve a
scambiare dati tra l’Host e il Guest. Delle USB si occuperà quando dovrà usare una chiavetta, uno scanner, una stampante,
eccetera.
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Impostazione Cartelle condivise |
15) La cartella condivisa che l’utente sta per scegliere si chiama “CART_CONDIVISA” , come si vede nell’immagine qui sotto.
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Scelta di una cartella condivisa |
16) Qui l’utente aggiunge l’opzione ‘montaggio automatico’. E' un'attivazione provvisoria della condivisione. La vera
attivazione sarà un compito delle Guest Additions, dopo la loro installazione.
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Attivazione della condivisione |
A questo punto la macchina virtuale è pronta per essere installata su VirtualBox. Non ritengo opportuno mostrare per
immagini le diverse fasi dell’installazione. Devo invece osservare che il programma di installazione di Windows XP che ho
usato è a 32 bit. Purtroppo, dopo l’installazione della macchina virtuale, sarebbe necessaria l’installazione delle Guest
Additions e questa operazione non riuscirà. La Microsoft comunica con un messaggio che “il software che si sta installando non
ha superato il controllo effettuato dal programma ‘Windows Logo’” come si può vedere sull’immagine qui sotto:
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Errore durante la installazione delle Guest Additions |
Non posso non aggiungere almeno una parte del contenuto delle “Informazioni sul testing” citato nell’immagine precedente:
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Informazioni sul testing |
Qui avevo intenzione di concludere questa mia avventura (quasi disavventura) assicurando che il sistema operativo Windows XP
funziona più o meno anche senza le Guest Additions.
Tuttavia non mi sono arreso: avendo letto che l’avvertimento riguarda l'installazione di un driver del video (che però funzionava),
ho voluto provare ad ignorarlo e a
proseguire l’installazione delle Guest Additions che, dopo tre nuovi avvertimenti, è arrivata alla fine.
Pertanto ora ho anche le benedette Guest
Additions che servono a migliorare la qualità dello schermo virtuale e, soprattutto, ad attivare la cartella condivisa
progettata.
Quanto alle USB ho potuto sperimentare che si possono aggiungere nuove USB munite di un filtro con campi da riempire con
i dati,
per esempio, della stampante e/o di un disco esterno. ATTENZIONE: non inserite in un filtro USB i dati del Mouse! Io
l'ho fatto e, all'avvio della macchina virtuale, il cursore del mouse è sparito. Dopo molti minuti di studio, ho scoperto
che si può ripristinarlo cancellando il suo filtro. Puff, puff.
Se vi interessa, sono pronto a fornire eventuali chiarimenti.
Intanto vi mostro altre due immagini:
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Immagine sul desktop della macchina virtuale |
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Esplora Risorse con cartella condivisa |
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