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Pensiero con la coda 

(di Cira Almenti - Primavera-Estate 2014)

scorpio

IMPRESA INFORMATICA CON PROFONDA MORALE


Anch’io nel mio piccolo ho vissuto un’avventura informatica con tanto di suspence e trionfo finale della luce sulle tenebre. No, non mi si è rotto l’Hard Disk, la Dea non voglia, non saprei dove cliccare il mouse!
Ho invece avuto un moto di autodeterminazione e ho disinstallato Piccozza. Non perché non funzionasse, ma perché non lo sopportavo. L’ho sostituito, nel ruolo di programma predefinito che apre tutte le immagini, con Microsoft office picture manager.
Piccozza va di moda, adesso tutti usano Piccozza, te lo installano quando ti vendono un computer, ti dicono che fa tutto quello che c’è da fare… Sì, forse fa quello che riesce a fare chi scatta un miliardo di foto inutili e poi non ha nemmeno il tempo di cancellare quelle venute male e girare quelle storte in modo da poterle guardare tutte senza farsi venire un’ernia cervicale o ruotare il computer di qua e di là…
Quando apri una foto con Piccozza, compare una nebbiolina in cui la foto galleggia gettandovi un’ombra leggera, poi appaiono due frecce e, ondeggiando, si materializzano a destra e a sinistra due nastri gelatinosi contenenti tutte le altre foto. Non puoi chiudere l’immagine se non passando il mouse sulla nebbiolina e cliccandoci sopra per far apparire una cornice con la X. Quanto a cancellare l’immagine, se c’è un comando che lo fa, io non l’ho mai trovato,ho dovuto passare per esplora risorse. Per girarla le ho provate tutte: me la sono sempre ritrovata alla fine tale e quale a prima. Che cosa fa Piccozza? Ondeggia e ballonzola, rimbalza, sfuma. La schermata è elegante ed eterea, una cornice in cui anche un’immagine brutta può sembrare bella. Sono riuscita un paio di volte a ritagliare una figura, e ce n’è voluta per trovare il comando “ritaglia”! Poi me lo sono perso e non ho più potuto ritagliare niente. Ogni volta che muovi il mouse qualcosa cambia con un trepido sussulto, i comandi non ci sono o sono così ben nascosti che devi andarteli a cercare – la barra comandi alla vecchia maniera non era abbastanza elegante per gli ingegneri-esteti che creano i nuovi programmi.
L’informatica nacque come scienza. Una volta era una faccenda razionale. Nessun pensava che un’interfaccia dovesse essere bella, l’importante era che facesse l’interfaccia, il piano di lavoro dove tutti gli strumenti di lavoro sono a portata di mano. Microsoft office picture manager è così: ci sono linee dritte che separano lo spazio dell’immagine dai menù, dai tasti e dalle barre dei comandi. I comandi sono sempre allo stesso posto: dove li hai lasciati ieri li ritrovi oggi. Non ci sono sfumature e trasparenze, gli strumenti non slittano e non rimbalzano: è un piano di lavoro razionale e pulito dove la fantasia e l’estro artistico di chi lavora con l’immagine possono facilmente esprimersi. Piccozza è una galleria di foto confusa e irrazionale, dove si è già espressa la fantasia dell’ingegnere-esteta e l’utente non ha più niente da dire.
Sono tanti i programmi fatti così: non sono razionali, sono emotivi. Offrono emozioni (nel mio caso incazzature), non strumenti. Suppongono che l’utente sia stupido e incapace e fanno tutto al posto suo, chiedendogli casomai: vuoi A oppure B? Mentre lui voleva C o forse anche D. Ci sono troppe emozioni in giro, emozioni altrui che ci vengono rovesciate addosso e ci soffocano, ci trascinano, sfumano, ballonzolano, menano il can per l’aia e non ci permettono di agire.
Va bene, se vuoi lavorare con l’immagine allora usa Photoshop, mi direte. E’ un programma professionale che sicuramente ti offre un piano di lavoro. E’quello che faccio. Non nelle ultimissime versioni però, che sono a sfondo nero, molto eleganti, ma non puoi più aprire due immagini sullo stesso tavolo per copiare pezzi dall’una all’altra. Per me, che mi diverto con i montaggi, era essenziale avere tutto davanti. L’ultima versione mi rallenta il lavoro. E io, se posso, la evito.

Postscriptum: Ho scelto un nuovo piccolo operatore telefonico, dopo che il mio è fallito per colpa dei prezzi iniqui del grossissimo proprietario della rete. Ho scelto quello che ho scelto non solo perché aveva delle ottime offerte, ma perché ha l’unico sito in cui gli elementi grafici simpatici, colorati e disposti con gusto, non ti scorrono via sotto il naso impedendoti di leggere quello che c’è scritto. La pagina iniziale di tutti gli altri siti invece scappa appena la apri, con uno scatto isterico, e poi, se vuoi leggere, devi aspettare che ritorni. Intanto che aspetti sei costretta a leggerti la presentazione di altri mille prodotti che non ti servono ma che qualcuno muore dalla voglia di venderti. Ma io non aspetto più, chiudo, butto via e disinstallo.

Punto!
Cira

 



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