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Pensiero con la coda 

(di Cira Almenti - Autunno 2007)

scorpio

LA VOSTRA FEDE VI HA FREGATI



Da una decina di giorni avevo iniziato una dieta dimagrante a base di mele e pomodori (due mele e cinque pomodori al giorno) quando sulla finestra della stanzetta in cui sonnecchiavo apparve un angelo fiammeggiante, mi ordinò di accendere il computer e scrivere. Disse di chiamarsi Nuncihappel, e questo è ciò che l'angelo mi dettò, parola per parola:

Miracoli, prodigi, profezie, guarigioni, visioni ci sono sempre stati. Non c'è religione o tradizione che non ne vanti alcune migliaia, non c'è nuova corrente, setta o denominazione che non sia stata accompagnata sul suo nascere da una visione. Dal profeta Mahmalluk al profeta Kahmmurriah, passando per tutti e quattro i continenti, il copione si ripete con poche varianti: un signor o una signora X si ammala gravemente, ha una visione in cui riceve una nuova rivelazione, guarisce miracolosamente e si dedica alla diffusione dell'unica e sola verità. Il guaio è che ognuno dei seguaci di una qualsiasi di queste innumerevoli scuole di pensiero conosce solo i miracoli che riguardano la sua setta e li ritiene prova irrefutabile della veridicità della rivelazione del fondatore, ma non sa niente dei miracoli altrui.
Qualora ne sentisse parlare, li attribuirebbe al suo satanasso preferito oppure sfodererebbe una spiegazione scientifica mai applicabile ai miracoli della setta sua. Mi fa sempre una certa impressione osservare la repentina metamorfosi laicistico-filoscientifica di persone capaci peraltro di credere qualsiasi cosa sia scritta su un libro "sacro" o sia stata detta da un personaggio ritenuto autorevole.

Niente e nessuno è un'autorità se l'autorità non gli viene conferita da chi in quell'autorità decide di credere. Ma quelli che credono CIECAMENTE nella loro autorità preferita non si accorgono di essere essi stessi la fonte dell'autorità e pensano che l'autorità venga direttamente dal loro Idolo. Quel libro è stato scritto dall'Idolo, quella persona parla in nome dell'Idolo: è un articolo di fede, indimostrabilmente vero. Guai a spiegarli, i loro misteri, miracoli e inspiegabili articoli di fede, ma altrettanti guai a dar credito a quelli altrui. Guai grossi nel caso una di queste sette, trovandosi in una posizione di potere, abbia il potere di mandare la gente al rogo. Appena ti possono mandare al rogo ti ci mandano, quant'è vera la transdislocazione del Predicato(1).

Dal mio punto di vista (è sempre Nuncihappel che parla) "fede" può significare due cose diverse: 1 una capacità della mente; 2 un contenuto mentale.

Nel significato 1 la fede è la capacità di trasformare una realtà mentale in una realtà fisica; è una capacità creativa della mente - se volete, chiamatela pure magia. Nel significato 2 la fede è una credenza, cioè il pensare che certi dati corrispondano a realtà. La fede come capacità fa i miracoli, e non ha nessuna importanza se il catalizzatore del miracolo sia un albero, padre Pio, san Gennaro, Diana degli efesini, l'effetto placebo, l'acqua di una sorgente, il sole o la luna.

La fede come contenuto è una sana e naturale caratteristica umana, purché il contenuto sia libero. Fisiologicamente i contenuti delle credenze variano a seconda delle tradizioni locali, dell'età e del livello di cultura dei credenti, si evolvono, spariscono, riappaiono, alla bisogna fungono da catalizzatori per la fede numero 1. Ma se il contenuto è stabilito una volta per tutte e per tutti dall'autorità di turno (salvo aggiornamenti infrequenti), la fede numero 2 diventa un peccato contro natura. Invece di fare i miracoli fa i dogmi, gli scismi, le discussioni sul sesso degli angeli, l'inquisizione, i roghi. Quando ha bisogno di un miracolo per giustificare agli occhi dei semplici qualche nuovo dogma, crea una leggenda.

La fede 1 è appannaggio di pochi: di quelli che ce l'hanno senza saper né leggere né scrivere e di quelli che l'hanno sviluppata allenando la propria mente con la concentrazione e la meditazione. La fede 2 purtroppo è appannaggio di moltissimi, è l'extasy dei popoli. Dà delle sensazioni stupende, e poi la comodità di non avere dubbi e non dover pensare...

Appena una cosa che si può credere ma di cui si può tranquillamente dubitare diventa una cosa che si deve credere, la vostra fede vi ha fregati. Vi hanno detto delle bufale solenni spesso in flagrante contraddizione l'una con l'altra. Voi non le capite e non cercate di spiegarvele perché vi hanno fatto capire che sono troppo al di sopra della vostra povera ragione umana; in realtà sono al di sotto, ma voi non ve ne accorgete perché non credete in voi stessi. Più assurda è la bufala, più ci dovete credere. Bufala oggi, bufala domani, siete diventati pecore. Pecore con le vostre autorità, lupi famelici con chi ha conservato la libertà a cui voi avete rinunciato.

Fra testi perduti, testi fatti sparire, traduzioni successive, errori di trascrizione, malintesi accidentali e manipolazioni truffaldine, che cosa il vostro Profeta Preferito abbia veramente detto non si può stabilire con certezza. Di quel che è stato scritto e conservato un 35,7% è bello e poetico ma ambiguo e il resto è interpretabile in qualsiasi modo; lo dimostra il fatto che è stato interpretato in tutti i modi. Lo dimostra il fatto che i Suoi sedicenti seguaci hanno cambiato le carte in tavola e i testi canonici sul leggìo parecchie volte nel corso dei secoli, si sono divisi in miriadi di sette e scuole di pensiero - come i seguaci di qualsiasi altro profeta, filosofo e maestro - e si sono accapigliati come belve sull'interpretazione dei passi ambigui.
Ogni volta che una disputa finiva, i vincitori si autodichiaravano depositari della vera dottrina, definivano eretici gli altri e gliela facevano pagare. La "vera dottrina" in cui anche oggi credete sta in piedi in un lago di sangue.

La "vera dottrina" era quella che di volta in volta riaffermava e consolidava il potere dei potenti come unici intermediari tra voi e l'Idolo irascibile, geloso e invidioso che se non lo rabbonivano loro vi fulminava in massa. Perché poi ce l'avesse tanto con voi, creature Sue che gli somigliate spiccicati, è rimasto un mistero. Forse detestava in voi i Suoi stessi difetti, forse vedeva riflessi in voi tutti gli errori da Lui commessi nell'educarvi, fatto sta che andava placato con la ripetizione di un sacrificio propiziatorio che potevano celebrare solo le vostre autorità, da Lui poste a guida del Suo popolo.
Il come e il perché dell'ira di dio essendo un mistero superiore alla vostra povera ragione ovina, ira, espiazione e fulmini diventavano dogmi. Di ira, fulmini e dogmi il vostro Profeta Preferito non aveva mai parlato, ma si sa che era un po' distratto. Ad ogni buon conto le priorità furono rapidamente messe in chiaro: gli insegnamenti del maestro contavano poco, erano invece essenziali gli insegnamenti sul maestro.
I libri si moltiplicavano e dato che quel che c'era scritto nei libri non si capiva, non era importante capirlo. L'importante era sapere a memoria che Lui (il maestro di cui il Libro parla) era Figlio di suo Padre e Nipote di suo Zio, congeniale non congenito, che c'era già prima che suo Padre e suo Zio lo facessero procedere consustanziandosi l'uno con l'altro (qualsiasi cosa significhi), e che la mamma non ce l'aveva perché le donne al Padre e allo Zio gli fanno schifo - orgoglio gay nel più alto dei cieli! Ma sulla terra i gay andavano bruciati al rogo.
Sublimi paradossi della fede!

L'esistenza stessa è un mistero, la realtà - quella che chiamiamo tale senza sapere cosa stiamo dicendo - è un mistero, l'origine dell'universo è un mistero, questi sono i misteri veri che scienza e ragione non possono risolvere e che costringono i veri mistici - la piccola tribù della gente libera da ogni autorità - a evolversi, a oltrepassare i limiti della mente razionale e ad aprire il terzo occhio, l'occhio dell'intuizione sovrarazionale. Non c'è nessun bisogno di menare il can per l'aia con altri misterucci come gli strani rapporti tra Padre, Figlio e Zio, la compresenza simbolica o corporea che sia in un pezzo di formaggio della natura casearia del cacio e del corpo del Nipote incarnato, la giustificazione ad minchiam suprasimbolicam delle varie stragi perpetrate da una tribù di predoni nomadi per conquistarsi la terra dei grossi poponi promessagli dal loro Idolo, le contraddizioni stridenti tra gli insegnamenti di un maestro e quelli dei suoi seguaci o la strana storia dell'Idolo irato contro l'umanità che per farsi passare l'arrabbiatura sacrifica a Se Stesso il Proprio Figlio consustanziale, congenerico e orfano di madre. Come facciano milioni di persone a crederci , è un bel problema che sociologi e psichiatri ancora non sono riusciti a risolvere.

Tutti questi misteri artificiali del Nipote, dello Zio, della santa strage e del formaggio benedetto sono fumo negli occhi. Offendono la ragione, non la oltrepassano.
Sveglia! La ragione è un mezzo e non un fine, d'accordo, ma essendo un mezzo vi è stata data per usarla, non per buttarla alle ortiche! Una logica che fa acqua è una cattiva logica; una strage è una strage, e quando arriva un maestro è importante ascoltare quello che dice, vedere se quadra e se quadra applicarlo, non stabilire se abbia due nature o una e venticinque o se il suo corpo sia presente fisicamente ovvero simbolicamente in una caciotta. Alla fine quel maestro potrebbe non essere mai esistito e i suoi insegnamenti, se funzionano, funzionerebbero lo stesso. Se sono ambigui vuol dire che possono essere letti a vari livelli o che il testo è stato manipolato o che è stato tradotto male..
La libertà di interpretazione - vi hanno detto - è pericolosa. La vostra, s'intende. Le vostre autorità si prendono tutte le libertà che vogliono senza alcun pericolo. Il pericolo a quanto pare è questo: se ognuno si interpretasse la parola del maestro come vuole, che ne sarebbe dell'unità dei fedeli?

E a che diavolo serve l'unità dei fedeli?
Perché questa smania di distinguersi da tutti gli altri? Avere una forte identità come gruppo separato è un'istanza sociopolitica, non religiosa.
Avete ereditato la vostra fede numero 2 da una tribù di predoni nomadi affamati di poponi, che viveva in un deserto impietoso e per sopravvivere doveva essere compatta come un blocco di cemento armato. Usavano la loro fede n.2 come collante, come la usano i guerriglieri dell'IRA o le tigri Tamil. L'Idolo esclusivista e geloso li teneva uniti. Un gruppo, il più numeroso possibile, omogeneo, inquadrato, obbediente e disciplinato è un esercito e serve per fare la guerra - l'hobby preferito dei vecchi predoni e del loro Idolo tribale: l'Idolo degli eserciti. Ma a voi a che serve essere un esercito (anzi tanti eserciti, dato che l'ovile è diviso)? Può darsi che anche il vostro Profeta Preferito, il Nipote dello Zio, avesse un suo programmino politico e ci tenesse all'unità dei suoi seguaci. Era di stirpe regale, dopo tutto. Può darsi invece che il programma politico non lo avesse. Se non lo aveva, che se ne faceva di un esercito? E che cosa ve ne fate voi?
Pensandoci bene, avete colonizzato mezzo mondo con la scusa di insegnare ai selvaggi la vera fede N.2. Per il loro bene. Qualche pio missionario ci avrà addirittura creduto. Le vostre autorità hanno sempre avuto le mani in tutti i tipi di pasta e riescono ancora oggi ad indirizzare i voti dei fedeli verso un partito piuttosto che un altro, fanno approvare leggi, raccolgono fondi a scopi non sempre umanitari, sostengono governi e altri ne fanno cadere.

Pensate ancora che la vostra fede numero 2 sia una religione, anzi la religione per eccellenza, invece è uno strano conglomerato di credenze assurde, razionalizzazioni acrobatiche delle medesime e politica. Tanta tanta politica. Nessuna religione che si rispetti può girare intorno a una serie di dogmi. Nel grande fiume che voi chiamate induismo, per esempio, tradizionalmente non esistono dogmi, non esistono contenuti obbligati, non esiste unità dei fedeli. Ci sono miliardi di scuole di pensiero, ma non si accapigliano. C'è una via per gli intellettuali, una per i devoti, una via per i semplici, una via per i sofisticati.... Naturalmente anche lì la religione si è mescolata alla politica e a usanze tutt'altro che raccomandabili, ma tutti sanno che il fine ultimo della religione è che ognuno sviluppi la propria capacità di vedere, non che tutti vedano le stesse cose. È anche per questo che la religiosità dell'India sta alla vostra religiosità di predoni come l'università sta all'asilo infantile. Ma voi eravate tecnologicamente più avanzati e infinitamente più arroganti. Ha vinto, come sempre, il peggiore, e la vostra fede ha fregato il mondo intero.

Detto questo Nuncihappel mi mise davanti una trota al cartoccio con patate al forno e mi disse: "Mangia, altrimenti finirai anche tu per avere qualche strana visione e fondare una nuova setta!"


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