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Storia di due computer
(Estate-Autunno 2013)


STORIA DI DUE COMPUTER CON VECCHI WINDOWS

Lo dico sempre: con i computer non si può mai stare tranquilli.
Voglio raccontarvi la storia di due computer: uno con Windows Vista Home Base e uno con Windows XP sp2.
Il primo è un computer che, in famiglia, ci serve quasi esclusivamente per guardare le foto al ritorno dai viaggi: foto generalmente bruttine o venute male che, per fortuna, quasi tutte potranno essere cancellate. Le poche rimaste, fa piacere rivederle ogni tanto ma, su quel computer, ogni foto, di non meno di 3500 KB, si fa aspettare almeno un minuto, mentre Vista impazza con un ticchettio infernale e incessante.
Era così fino a qualche giorno fa.
Sapevamo da molto tempo che Vista non è il migliore dei sistemi operativi della Microsoft, insomma non è una cima. La mia proposta di sostituirlo con un buon Linux Ubuntu o con un Windows 7 è stata sempre bocciata, per timore che tra l'hardware e il software OEM potessero nascere conflitti imprevisti e che poi la garanzia non fosse più valida. Ma intanto sono passati 5 o 6 anni e la garanzia era scaduta da un pezzo. Non mi è stato concesso nemmeno di aprire il guscio (il case) per spolverarlo e, magari per aggiungere un po' di memoria. Si ricordi che sottoporre le schede e i connettori di un computer - e anche di altri congegni elettronici - al risucchio di un aspirapolvere è sempre la prima manovra da eseguire quando si rileva un'anomalia, perché la polvere può generare falsi contatti.
Qualche giorno fa qualcuno della famiglia si è accorto che il client di posta elettronica, Eudora, non funzionava più. Ho tentato di riconfigurarlo, ma non ci sono riuscito. Probabilmente una forma di incomunicabilità si era instaurata tra il client e il server del nostro provider di Internet.
In precedenza avevo già dovuto combattere con il centro di assistenza per questioni analoghe, con scarso successo. Inoltre avevo saputo che un problema simile era capitato a una mia nipote con Outlook. Perciò non me la sono sentita di telefonare al call-center e di continuare a lottare con Eudora, potendo farlo, invece, con Thunderbird che, sul mio computer, funziona benissimo.
Intanto finalmente ho convinto i familiari a lasciarmi aprire il guscio e ad aggiungere la sospirata memoria.
Si sa che Vista non può andare avanti con un solo giga di ram!
Ho speso 60 euro per due schede di ram da due GB ciascuno! Vi sembra giusto? A me no. Tra l'altro uno dei due era palesemente usato, mentre quello nuovo era rotto e me lo sono fatto cambiare il giorno dopo.
Così ora il dannato computer con Vista ha 4 giga di ram invece di uno, e corre come un matto.
Ah, che soddisfazione. Mi sono quasi riconciliato con il vecchio Vista.
Quanto a Thunderbird, è stato facile installarlo ma non configurarlo in modo da convincerlo a inviare messaggi. Da quando il signor provider ha deciso di incitare ogni utente a modificare le impostazioni dell'account del client per usare un metodo di autenticazione di tipo “STARTTLS con password cifrata” ho dovuto fare i salti mortali, insieme a tanti altri che si lamentano in Internet, per trovare una configurazione funzionante.
Con Vista, la configurazione che, non senza interno travaglio... ops, non senza fatica, avevo trovato per il mio computer, non andava bene. Ne ho dovuto trovare un'altra. Il signor provider, che sul suo sito vorrebbe imporre a tutti un'unica combinazione, sembra ignorare le proteste che si affollano sul Web. Tutto il mondo è paese.
Per la verità, non è detto che il provider abbia tutti i torti. Probabilmente li dovrebbe condividere con i responsabili di Mozilla Thunderbird, nonché con quelli di certi antivirus che, anche loro, hanno code lunghissime di protestatari con problemi mai risolti. E questo è solo un esempio del disordine, della mancata coordinazione tra i signori del Web che affligge i disgraziati utenti. Le interferenze tra molte applicazioni del Web sono all'ordine del giorno e dovrebbero essere governate da qualcuno che, probabilmente, non esiste o finge di non vedere. Lo sanno tutti, per esempio, che spesso i Browser hanno una reazione diversa di fronte agli script che i programmatori del Web mettono sulle loro pagine e devono ricorrere ad acrobazie per ottenere un comportamento simile da tutti i Browser, almeno i più comuni: Internet Explorer, Mozilla Firefox, Pale Moon, Opera, Chrome, Safari.
In ogni caso ora il computer con Vista è rinato e può essere usato con soddisfazione anche per ricerche e letture interessanti.

Il secondo computer è il mio.
Come forse sapete e forse no, io uso fare ogni tanto un backup del sistema, per potere ricorrere a un ripristino invece che a una reinstallazione, più lunga e complicata, in caso di necessità. E la necessità si è presentata proprio qualche giorno fa.
Ho ricevuto un messaggio di posta elettronica con una immagine attraente su cui figurava, a destra, il logo del mio provider e, a sinistra, quello di un'agenzia convenzionata col provider. Sotto alla foto di una graziosa fanciulla, una scritta prometteva un abbonamento a Internet e all'uso di un telefono fisso, tutto compreso, a 25 euro al mese per il primo anno. L'immagine, con tutti questi elementi allettanti, evidentemente ha abbattuto le mie difese, perché di solito io sono sempre sospettoso con le offerte commerciali. Questa era abbastanza credibile perché mi sembrava simile ad altre presentate dai più noti fornitori di telefonia e di banda larga. Così, dimenticando di controllare l'URL che appare nella barra inferiore di Thunderbird quando il cursore raggiunge il punto di link, spinto dalla curiosità, ho cliccato come un allocco.
E' stata una catastrofe. Il sistema è andato in tilt e si è bloccato per tanto tempo che sono stato costretto ad arrestarlo premendo il tasto di avvio per alcuni secondi. Ho sentito subito puzza di virus o altri mostri orripilanti, battezzati dagli esperti con nomi fantasiosi come quelli degli uragani americani e delle perturbazioni nostrane.
Un paio di avvii successivi mi ha confermato l'impossibilità di utilizzare il sistema.
Non mi è restato altro che attuare il mio piano di emergenza: ripristinare il sistema. Ma l'ho fatto con un po' di trepidazione, perché dopo l'ultimo backup, risalente al giugno scorso, non essendo molto sicuro che tutto fosse a posto, avevo fatto passare un controllo dell'antivirus che aveva rilevato alcuni files infetti, distrutti poi da me. In seguito non avevo trovato il tempo di fare un altro backup. Perciò ero quasi certo che, prima del backup fatto, questi files fossero già presenti nel sistema. Inoltre l'antivirus era stato rinnovato di recente, e il ripristino ha riesumato la versione precedente.
Così mi è toccato andare a cercare, con l'altro computer, la versione più recente e installarla sul mio, senza connessione di rete. Solo con la nuova versione, con gli ultimi modelli di virus conosciuti, ho attuato il nuovo controllo che, come previsto, ha trovato i files infetti preesistenti, poi di nuovo da me distrutti.
A questo punto sono tornato a collegarmi con Internet, ma il sistema aveva molto da fare per scaricare tutti gli aggiornamenti arretrati tra giugno e settembre. Ma inaspettatamente questa attività sembrava impegnare il processore al 100%. Io l'ho lasciato lavorare senza interromperlo fino al ritorno ad un'attività normale, ma non potevo credere che il superlavoro fosse dovuto solo agli aggiornamenti.
Perciò, dopo i primi 13 aggiornamenti scaricati e installati, ho interrotto la connessione e ho fatto un po' di pulizia: per prima cosa ho disinstallato due o tre programmi che non mi servivano più, quindi mi sono accorto di avere ancora l'esecrato Google Update, non compreso nella lista dei programmi installati! Visto che ci stavo ho deciso di rimuovere tutti i programmi di Google, compreso Earth. Li ho spazzati via dal disco interno e dal registro e ne ho interrotto i servizi attivi. Dopo questi rimedi brutali e un defrag di tutte le partizioni, all'avvio successivo, il mio computer ha ripreso l'agilità che aveva, non solo prima dell'ultimo ripristino. Non lo vedevo così brillante da alcuni mesi, probabilmente da quando avevo installato Google Earth con tutti i suoi gregari nascosti.
Ora eseguirò un ultimo controllo e un'ultima pulizia del sistema e, subito dopo, farò un nuovo backup pronto per le emergenze future. E soprattutto starò più attento a non farmi gabbare dalle offerte commerciali allettanti.

 


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